Creare un libretto A5 in Ubuntu con Bookletimposer

In questo articolo vedremo come stampare un file PDF, originalmente in formato A4, avendo due pagine per foglio ma in formato “libretto”, e cioè richiudibile.

Con i normali software di stampa PDF o di riposizionamento delle pagine non è semplice, perchè va calcolato come disporre le pagine, raggruppandole per 4, affinchè si presentino poi correttamente; va infatti considerato anche il fronte/retro.

In Ubuntu è sufficiente installare il software Bookletimposer, dal gestore pacchetti oppure da terminale con il seguente comando:

sudo apt install bookletimposer

Installando questo pacchetto sarà possibile effettuare la conversione dei file PDF sia da linea di comando che da interfaccia grafica.

Per eseguire la conversione in libretto da terminale è sufficiente il seguente comando:

bookletimposer -a inputfile.pdf -o outputfile.pdf

Per utilizzare l’interfaccia grafica avviare l’applicazione “bookletimposer” dal menu, selezionare il documento PDF di partenza nella voce “Input file” e fare click sul pulsante  “Converti” in basso a destra.

bookletimposer_screenshot

Dall’interfaccia è possibile modificare alcune opzioni, come il formato di output e il numero di pagine per foglio, ma generalmente per un normale libretto è sufficiente lasciare tutto così.

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Custom Actions per Thunar (XFCE)

Snippet per comando con selezione multipla
for fn in %F; do COMANDO “$fn”; done

Cerca nella cartella (gnome search tool)
gnome-search-tool –path=%f –contains=

Cerca nella cartella (catfish)
catfish %f

JSON formatter
cat %f | json_xs > %f.json

Copia percorso negli appunti
echo %F | xclip -i -selection clipboard

Converti MSG in EML
msgconvert %f

Versione eseguibile
zenity –info –text “$(exiftool -FileVersion -ProductVersion %f | sed s/ //g)”

Informazioni Audio / Video
ffmpeg -i %f 2>&1 | grep -e Stream -e Duration -e Input | zenity –width=480 –height=240 –text-info –title %n

Acquisizione OCR
/opt/scripts/ocr_recognition.sh %F

#!/bin/sh
for arg
do
if [ ${arg##*.} = "pdf" ]
then
convert -colorspace rgb -density 500 "$arg" -resize 50% -monochrome -median 1 /tmp/scansione_ocr_tmp.tif | zenity --progress --pulsate --text="Conversione in TIFF in corso..." --auto-close
tesseract /tmp/scansione_ocr_tmp.tif "$arg".txt -l ita | zenity --progress --pulsate --text="Acquisizione OCR in corso..." --auto-close
rm /tmp/scansione_ocr_tmp.tif
else
tesseract "$arg" "$arg".txt -l ita | zenity --progress --pulsate --text="Acquisizione OCR in corso..." --auto-close
fi
done

Decodifica Base64
base64 -d %f > %f.decoded

Converti in MP3
Per singolo file:
ffmpeg -y -i %f %f.mp3 | zenity –progress –title=”Conversione in MP3″ –percentage=0 –auto-kill –auto-close

Per file multipli:
/opt/scripts/convertimp3.sh %F

#!/bin/bash
NUMBER_OF_FILES=$#
PROGRESS=0
let "INCREMENT=100/$NUMBER_OF_FILES"
(for arg do
echo "$PROGRESS";
echo "# Conversione in corso: $arg";
ffmpeg -y -i "$arg" "${arg%.*}.mp3"
let "PROGRESS+=$INCREMENT"
done
) | zenity --progress --title="Conversione in MP3" --percentage=0 --auto-kill --auto-close

Estrazione P7M
/opt/p7m/bin/p7m -x %f

Script scaricato da qui:
https://github.com/eniocarboni/p7m

Converti in JPEG (per file PDF)
DEVICE=$( zenity –list –text=Risoluzione –column=Sel. –column= –column=Colore –radiolist –hide-column=2 TRUE jpeggray Bianco/Nero FALSE jpeg Colore); RESOLUTION=$(zenity –list –text=”Seleziona al risoluzione” –column=Sel. –column=Risoluzione –radiolist FALSE 72 FALSE 150 TRUE 200 FALSE 300); for fn in %F; do gs -dNOPAUSE -dBATCH -q -sOutputFile=”$fn.jpg” -sDEVICE=$DEVICE -r$RESOLUTION “$fn”; done

Nota: supporta la multiselezione

 

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MATE vs XFCE

Quando l’ambiente Unity è stato abbandonato da Canonical mi sono chiesto a quale ambiente mi convenisse passare, come penso abbiano fatto molti utilizzatori di Ubuntu. Seguire il default di Ubuntu e passare a Gnome 3, oppure cercare qualcosa di nuovo/vecchio?

Personalmente Gnome 3 non mi ha mai convinto molto, ed inoltre mi ritrovavo a casa ad avere rimesso in sesto un PC con un processore piuttosto datato, e volevo quindi un ambiente che fosse il più possibile leggero e veloce, ma comunque funzionale.

Ho voluto quindi prendere l’occasione per provare l’ambiente MATE, installando l’omonima distribuzione Ubuntu MATE.

Come è andata? MATE ha perso. Già dopo qualche mese ho installato in parallelo anche XFCE, con cui avevo già confidenza ma avevo sempre considerato come ambiente esclusivamente per PC vecchi o secondari, e qualche giorno fa ho preso la decisione di rimuovere definitivamente (quasi) ogni traccia di MATE dal PC. Ho lasciato solo alcuni strumenti di utilità, come la calcolatrice (mate-calculator) che in XFCE non c’è e il visualizzatore immagini (eom) che è innegabilmente migliore di “ristretto”, il visualizzatore immagini di XFCE.

Il progetto MATE è una buona idea, perché consente di non perdere il “buono” che c’era in Gnome 2, per tutti gli utenti che non hanno apprezzato il passaggio a Gnome 3. Infatti si tratta di un fork di Gnome prima del passaggio da GTK 2 a GTK 3, con le conseguenti rivoluzioni che, nel bene o nel male, sono state apportate. Il problema è che, proprio per questo, mi sembra che sia “ancorato” ai ricordi, e non abbia sbocchi per il futuro. Nonostante si basi su Gnome 2, l’ambiente MATE mi è risultato poco stabile, con ogni tanto crash o malfunzionamenti.

Anche le personalizzazioni aggiunte dal progetto Ubuntu MATE non mi sono piaciute: ho trovato molto scomodo il menu Brisk personalizzato per somigliare alla dash di Unity, e allo stesso modo brutta e poco funzionale la dock realizzata allo stesso scopo.

Quindi esito finale: per me XFCE vince su MATE, senza alcun dubbio.

E si scopre anche che Thunar è meglio di Caja (il file manager di MATE); ha magari meno funzionalità, ma è facilmente estendibile creando delle azioni personalizzate, e risulta più elegante e veloce nell’utilizzo.

Ma allora, non c’è proprio un’alternativa a Gnome 3, che ne mantenga però le basi? La risposta è sì, e si chiama Cinnamon, è sempre un fork di Gnome ma realizzato dopo il passaggio a GTK 3, da cui ha quindi ereditano l’impostazione moderna, ma è che è stato evoluto nel tempo (e il cui sviluppo è tuttora in corso) per essere semplice ma ricco di funzionalità. Un esempio è dato dal gestore file Nemo, fork di Nautilus, che ha mantenuto molte delle funzionalità che in Nautilus invece sono state rimosse, ma tuttavia senza rinunciare all’aspetto moderno come invece ha dovuto fare Caja.

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